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Che fossi figo lo sapevo anche io.
Si e non dite nulla.
...
Comunque.
Stendiamo un velo pietoso.
Sospirai ancora una volta.
Buttai la cicca per terra, calpestandola tranquillamente con il piede.
-Nè tu piaci a lei- ammisi tranquillamente.
Mi sistemai la maglietta che indossavo.
-Forse la tua amica..Ebe.Lei sarebbe una perfetta dama per la mia regina: sempre così seria, un cuore così ghiacciato...-
Erano parole di Hilda non mie.
Ma le condividevo.
Gli occhi azzurri di quella ragazza..Trafiggevano.
Era uno sguardo amaro.
Uno sguardo..Sofferente

La osservai accigliato.
Ma stava sfottendo?
...
Si, evidentemente si.
Non aveva mai mostrato interesse.
E non ditemi capitan Ovvio.
Perchè è una cosa che in pochi capiscono, eh.
...
Si, occhei.
Basta.
Non ridete così che poi vi entrano le mosche.
Comunque decisi di stare al suo gioco.
-Ma anche...No- risposi sorridendo angelico, sospingendola lievemente.
Mi stavo divertendo.
-Non sono qui per violentare te, anche se senza maglietta mi piaceresti molto...-

Sbuffai.
Ma le sembravo scemo o cosa?
Decisamente si.
Mi trattava come un moccioso!
Sbuffai accendendomi una seconda sigaretta.
Alla faccia di tutto...
E di tutti.
Sopratutto.
Aspirai qualche boccata prima di parlare.
Sarei morto di cancro probabilmente.
Ma che volete farci.
Non ero un tipo salutista...
Anzi.
Una sigaretta mi calmava.
Molto spesso...
-Sai stare seria?

-Anche tu fai male- ribattei.
Eppure lei era come le sigarette.
Gli uomini non sapevano resisterle.
E lo avevo notato anche in Arles.
Con lei...
Era diverso, quasi luminoso. Lo sapevo perchè al Grande Tempio non si parlava d'altro.
Il Grande Sacerdote era...
Molto colpito da lei.
Gli doveva piacere particolarmente.
O che ne fosse innamorato?
...
A quella domanda proprio non sapevo rispondere.
Il Grande Sacerdote era impenetrabile come la propria maschera.
Mi sarebbe piaciuto confrontarmi con lui.
Un giorno.
Notai due ragazze passeggiare, bisbigliando qualcosa che anche noi potemmo cogliere.
-Hai sentito? Frank Waldorf...
-Si, dicono sia stato un infarto...Poverino.

La osservai stranito.
Sembrava quasi pietrificata.
-Stai bene?- chiesi agrottando le sopracciglia.
Non feci il collegamento.
Non sapevo il cognome di Ebe, ecco.
Non sono perfetto!
Uffa.
E Hilda non me lo aveva mai detto.
Il che implica che non fosse importante.
Ecco tutto.
Non sapevo chi fosse quel Frank.
Nè perchè lei fosse così consternata dalla sua morte.
Per me era uno come altri.
Ne muiono tante di persone.
E io lo sapevo bene

Frank Waldorf.
Un semplice nome e un cognome.
A ben vedere...
Nulla di speciale.
-Mi spiace- commentai.
E non sapevo fino a quanto fosse vero.
Il giorno in cui era morto mio padre non avevo pianto, occupato com'ero dagli allenamenti.
E poi...
Lui era morto in battaglia.
Come voleva.
E io..Beh, non ero mai stato molto attaccato a lui.
Mi aveva ucciso mamma davanti!
Insomma!
...
Lasciamo stare